Recensione Il senso dell'acqua

Recensione Il senso dell'acqua

Recensione a Il senso dell'acqua, di Cristina Fabbrini
Recensione apparsa su L'eco di Bergamo


di Andrea Benigni


«Il senso dell'acqua» (271 pagine, 16 euro, per i tipi de I libri di Emil, costola della casa editrice bolognese Odoya) è un romanzo autobiografico che procede alternando la vita presente a una vita passata (duecento anni fa) dell'autrice. Questo andirivieni nel tempo asseconda la suspense di alcune situazioni che restano in sospeso al termine di un capitolo per risolversi più avanti nella lettura.

I luoghi del presente sono Bergamo, Milano, l'autostrada Milano-Genova, Ancona, Šibenik, Sarajevo, Dubrovnik: le città dell'ex Jugoslavia sono il teatro della vita passata (Dubrovnik con l'antico nome di Ragusa) insieme a Travnik e Argo. I protagonisti del presente: Cristina, l'ex marito (con un nome di fantasia, Lorenzo, per ovvie ragioni), Miran e l'attuale marito Marco. Nel passato: Draga, Mihajlo, Darko, Andrija. Non sempre buoni e cattivi corrispondono tra le due vite secondo la logica suggerita dagli eventi: in alcuni casi l'esito è spiazzante.

La trama in pillole: Cristina vive con insoddisfazione il rapporto con Lorenzo e al suo disagio cominciano ad aggiungersi fenomeni strani, che si verificano all'alba. Solo sogni? La situazione precipita una sera, davanti alla Tv, quando Cristina, rapita dal volto di un attore sconosciuto ha una reazione violenta. Conoscerà Marco e inizierà a sottoporsi ai suoi corsi di cristalloterapia delle vite passate. Durante i trattamenti emergono i ricordi di una vita agli inizi dell'Ottocento. Il viaggio è appena cominciato. Non solo nel passato...

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Pubblicato: 11.01.2012
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