«Di principio sì reo, qual peggior fine io doveva sperar?»

«Di principio sì reo, qual peggior fine io doveva sperar?»

26,00 €

Autrice: Sandra Clerc
Biblioteca di Studi e Testi Italiani #11

La tragedia italiana del Cinquecento ha lungamente sofferto di scarsa considerazione, sul piano critico e storiografico, a causa di valutazioni sommarie e superficiali, che ne hanno offuscato l’importanza quale genere letterario volto a presentare e discutere interrogativi politici, sociali e morali di marcata attualità. Attraverso l’esame formale e soprattutto contenutistico di diciotto testi apparsi a stampa tra il 1545 e il 1565, e l’analisi dei legami che li collegano gli uni agli altri, nonché al contesto storico e geografico di riferimento, il presente volume mette in evidenza la progressiva definizione di una koiné drammaturgica, linguistica, tematica e valoriale, funzionale alla rielaborazione di concetti e vicende dell’antichità in una chiave scopertamente performativa per il pubblico delle corti e delle accademie del tempo. Tutt’altro che ancorata alla passiva replica degli stampi greco-latini, la tragedia di metà Cinquecento appare così un genere vivo, in cui si riflettono le tensioni più acute della cultura di un’epoca, tesa fra un passato da riscoprire e un presente da ricostruire.

Il volume propone un’innovativa e sistematica indagine sulla produzione tragica italiana di metà Cinquecento, mettendone in luce gli aspetti formali e contenutistici.

Tra attenzione ai modelli (antichi e moderni) di volta in volta imitati e adattati e tratti originali, i diciotto testi censiti e studiati mostrano le principali linee di rinnovamento che innervano la sperimentazione drammaturgica nel tardo Rinascimento, non da ultimo nel tentativo di innestare, in opere e vicende della tradizione, impulsi tratti dalle discussioni contemporanee su questioni di politica, religione e morale.


Autrice

Sandra Clerc insegna e svolge attività di ricerca all’Università di Friburgo, dove ha ottenuto il dottorato nel 2012 e la Venia Legendi in Letteratura italiana nel 2020. Ha curato l’edizione critica e commentata dell’epistolario latino e volgare dell’umanista Francesco Ciceri. Attualmente si occupa di letteratura teatrale italiana, con particolare attenzione al XVI secolo, e dirige un progetto di ricerca su Luigi Groto, detto il Cieco d’Adria, finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.


Il libro è parte della Biblioteca di Studi e Testi Italiani, collana di studi e testi a cura del Seminario di Filologia e Letteratura italiana dell’Università di Friburgo.

COMITATO SCIENTIFICO
Paolo Borsa, Pierantonio Frare, Christian Genetelli, Uberto Motta, William Spaggiari

Da inserire:


Data di inserimento in catalogo: 20.02.2023.

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