Curatrice: Annamaria Bercini
Memoria Identità Differenze #1
La tragica crisi della repubblica di Weimar tra il 1931 e il 1932 induce Ernst Robert Curtius a divulgare in modo chiaro e preciso il proprio punto di vista sulla Germania e sullo stato della cultura tedesca attraverso il pamphlet Lo spirito tedesco in pericolo, attirando in questo modo su di sé la violenta condanna del partito nazista. Il grande studioso prende posizione e offre all’opinione pubblica le sue risposte ai drammatici cambiamenti che si impongono in quegli anni e che riguardano il senso della civiltà europea dopo la tragedia del conflitto mondiale e la nefasta diffusione del nazionalismo.
«Il passaggio dal 1931 al 1932 è il più importante da quando è finita la guerra mondiale. Tutti in Germania avvertono che questo 1932 appena iniziato sarà l’anno delle grandi decisioni.[…]Che si tratti di indennizzi o di disarmo, di economia pianificata o di riforma dello stato, di sistema parlamentare o di relazioni franco-tedesche, ovunque si presenta lo stesso spettacolo: un campo di macerie. Abbiamo compiuto tutti gli esperimenti possibili, ci siamo nutriti e lasciati nutrire di speranze, abbiamo provato in tutte le maniere senza però crederci; ora la necessità cogente ci prende alla gola. Gli anni trascorsi non ci hanno lasciato nulla se non un nuovo modo per definire una emergenza inaudita con la tetra parola “regressione”. La Germania si contorce per i crampi e ci rimane solo quest’unica speranza: le cose devono andare meglio, perché non possono andare peggio di così…»
E.R. Curtius, Prefazione a Lo spirito tedesco in pericolo
Autore
ERNST ROBERT CURTIUS (Thann 1886-Roma 1956) è uno dei più grandi studiosi della letteratura del Novecento. Ha insegnato filologia romanza presso le università di Marburg, Heidelberg e dal 1929 al 1951 a Bonn. Nel 1948 ha pubblicato Europäische Literatur und lateinisches Mittelalter (Letteratura europea e Medio Evo latino, Firenze, 1992), opera fondamentale nell’ambito degli studi critici. Ha dedicato inoltre importanti saggi agli scrittori francesi e anglosassoni del suo tempo (tra gli altri Marcel Proust, James Joyce e Thomas Stearns Eliot), partecipando al dibattito politico-culturale tedesco ed europeo con numerosi e appassionati articoli su quotidiani e riviste.
Curatrice
Annamaria Bercini è laureata in lettere classiche e dottoressa di ricerca in Filologia Romanza. Attualmente insegna lettere in una scuola superiore bolognese.
Il libro è parte della collana Memoria Identità DIfferenze, che ospita saggi e testi in più lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese)
I volumi pubblicati nella Collana sono sottoposti a doppio referaggio anonimo
Collana di saggi e testi diretta da Patrizia Caraffi
Comitato scientifico
Giovanna Angeli (Firenze), Mercedes Arriaga (Sevilla),Angela Giallongo (Urbino), Angela
Rieger (Aachen), Earl Jeffrey Richards (Wuppertal), Margarete Zimmermann (Berlino)