Autrice: Carola Cavallero
Rosa è una donna povera e analfabeta, nata da una famiglia incapace di vivere all’onore del mondo. Un destino crudele le porterà via Giuseppe, il marito con il quale era stata felice. Sola con la figlia Gina, Rosa si troverà a percorrere un’esistenza colma di sacrifici e rinunce. Il rapporto tra madre e figlia diventerà profondo e morboso, una sorta di magica dipendenza che influenzerà negativamente le scelte più importanti. Tullio, onesto lavoratore, sposerà Gina soltanto per mettere fine alla sua solitudine, tacita conseguenza di una gioventù bruciata nei dispiaceri.
I tenui colori della Liguria sono intercalati dai silenzi delle colline del Monferrato, dal grigiore delle strade di Torino distrutta dai bombardamenti, dalla statica tranquillità delle valli di Lanzo e dalle lunghe notti trascorse ai bordi di una foresta di betulle nel cuore della Svezia.
“Si sedette sulla sedia dell’ingresso,
esaminò con calma l’indirizzo del destinatario e poi quello del mittente.
Era proprio di Gina. Fece scorrere sotto il naso quella busta
che emanava un leggero profumo di mare.
Era di certo soltanto una sensazione,
l’idea di correlazione tra quel pezzo di carta
e il luogo della sua provenienza.
Ma non c’era tempo per sognare.”
Autrice
Carola Cavallero nasce a Karlskoga (Svezia) da una famiglia di emigrati italiani. Trascorre una vita lontana dalla letteratura fino all’età di 43 anni, quando decide di riprendere gli studi e ottenere la maturità linguistica da privatista. All’università di Torino si laurea con lode il giorno del suo cinquantatreesimo compleanno, con una tesi sul romanticismo francese dal titolo Tipi e modelli dei melanconici protagonisti del nulla. Questo è il suo primo romanzo, ispirato alla storia travagliata della propria famiglia d’origine.