Il Futurismo, la Scienza e la Chimica

Il Futurismo, la Scienza e la Chimica

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Autore: Francesco Cardone

Cento anni fa, sul quotidiano Le Figaro di Parigi (20 febbraio 1909) veniva pubblicato il Manifesto programmatico del movimento futurista. Gli scritti di Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) – suo fondatore – sono imbevuti degli elementi contraddittori che esemplificano la passione viscerale verso l’essenza della materia, ovvero l’“anima” del mondo sensibile.
Il futurismo infatti, ravvisando in ogni materia il “soffio vitale” che la sostenta, ha contribuito a valorizzare il dualismo tra corpo e spirito, che da sempre ha mantenuto vivo il contrasto tra due dicotomie: religione e fede da una parte e materialismo e scienza dall’altra. Dalla lettura del Manifesto della scienza futurista (1917) emerge l’ineludibile sensibilità-attrazione verso la dimensione materiale che si tradusse nel concepire tutto l’universo alla stregua di una “commistione di elementi diversi” che, nell’apparente e disarmonico caos, danno luogo al massimo dell’armonia vitale.
Nel testo vengono presentate alcune delle più rappresentative opere pittoriche e scultoree ove la materia e la sua sostanzialità vennero diversamente espresse secondo le cosiddette linee-forza di cui fu teorizzatore il calabrese Umberto Boccioni (1882-1916).


“Si deve afferrare l’essenza a colpi d’intuizione,
la quale cosa non potranno mai fare i fisici né i chimici.
Guardatevi dal prestare alla materia i sentimenti umani,
indovinate le sue forze di compressione, di dilatazione,
di coesione o i suoi turbini di elettroni.
È la solidità di una lastra d’acciaio che c’interessa per se stessa,
cioè l’alleanza incomprensibile e inumana delle sue molecole o dei suoi elettroni”.
(Filippo Tommaso Marinetti)



Autore
Francesco Cardone è chimico industriale e membro del direttivo della Società chimica italiana sez. Calabria presso l’università degli studi della Calabria (Cosenza), del Gruppo nazionale di fondamenti e storia della chimica (GNFSC) e dell’Associazione italiana di ingegneria chimica (AIDIC). Ha pubblicato i saggi: Acqua, aria, terra e fuoco, storia della chimica dagli albori a Lavoisier (Laruffa Editore, Reggio Calabria, 1999), Raffaele Piria, medico, chimico, patriota, innovatore della chimica in Italia (Laruffa Editore, Reggio Calabria, 2003 – coautore prof. A. Focà), Atomi elementi molecole – storia della chimica da Dalton alle nanostrutture (Laruffa Editore, Reggio Calabria 2008) e il romanzo Codice Picatrix – La finestra su Piazza Navona (Laruffa Editore, Reggio Calabria, 2006). Ha tenuto conferenze presso le università di Messina, Cosenza, Trieste, Perugia, Bologna, L’Aquila, Roma. Ha partecipato a numerosi convegni scientifici in Italia e all’estero. Ha al suo attivo numerosi articoli sulla stampa specialistica e di cultura varia.

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Data di inserimento in catalogo: 23.02.2010.

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